Ambiente

Per realizzare i prodotti e i servizi ogni azienda organizza numerosi processi che possono avere un impatto ambientale nei diversi comparti.

Aria: i processi produttivi generano emissioni di gas, vapori, fumi e polveri per i quali le norme europee, nazionali e regionali impongono dei limiti qualitativi e quantitativi. Ogni emissione, secondo le citate norme dev’essere preventivamente autorizzata e sottoposta a periodici controlli.

Acqua: le acque scaricate dai processi produttivi possono contenere sostanze inquinanti ovvero essere caratterizzati da parametri fisici potenzialmente dannosi per l’ambiente. Per tale motivo gli scarichi, anche se realizzati in fogna, devono essere preventivamente autorizzati, sottoposti a depurazione, qualora necessario, e sottoposti a controllo periodico.

Suolo: incidenti o passate gestioni poco attente possono aver generato fuoriuscite di sostanze pericolose che potrebbero aver contaminato gli strati superficiali del suolo o il sottosuolo. In tutti questi casi l’organizzazione deve intervenire con rapidità al fine di limitare l’estensione dell’impatto e riportare i livelli di inquinanti al di sotto dei limiti che permettono gli usi economici e sociali e gli obiettivi di qualità. In questi casi non è da escludere la necessità di una bonifica del sito contaminato.

Rifiuti: dal processo produttivo decadono materiali che devono essere smaltiti. In ambito industriale così come in quello domestico l’imprenditore e il cittadino sono chiamati ad agire nel rispetto dei fondamentali principi di riduzione, riuso e riciclaggio dei rifiuti.

Rumore: così come possono generare emissioni o scarichi idrici, gli impianti industriali, soprattutto se posizionati all’esterno, sono fonte di rumore per cui la normativa impone il rispetto di precisi valori limite. Per tale motivo, soprattutto in occasione di nuovi insediamenti o dell’installazione di nuovi impianti, l’azienda deve provvedere ad una valutazione preventiva delle modifiche acustiche (impatto) che l’impianto apporterà.